Ci tengo molto a parlare di questo argomento, sarà perché mio figlio è autistico e lavoro in aeroporto? Probabile! Ma anche perchè vorrei spiegare chiaramente che un viaggio aereo e autismo possono andare d’accordo se affrontati con l’approccio giusto.
Le persone disabili hanno diritto all’assistenza in aeroporto, vedi il Regolamento UE sulla disabilità 1107/06 e la circolare ENAC 02/2014 che specifica le linee guida.
Ma in cosa consiste? Nel caso delle persone autistiche c’è un operatore aeroportuale che vi accompagnerà ai controlli di sicurezza, al gate e fino a bordo dell’aereo se necessario. Vi permetterà di saltare le file e di imbarcarvi per primi evitando così ogni tipo di stress.
Noi per il nostro viaggio a Londra (vedi post) l’abbiamo chiaramente richiesta.
Come fare a richiedere l’assistenza per persone con autismo?
È molto semplice, al momento della prenotazione si spunta la casella “assistenza speciale” e il tipo di assistenza da selezionare è DPNA (indica la disabilità intellettiva). Si può fare anche successivamente, ed addirittura anche in aeroporto. Io consiglio di farlo prima per poter dare modo agli operatori che vi forniranno l’assistenza di organizzarsi. Ve lo chiedo come favore personale!
Leggi anche: Autismo e viaggi in aereo, assistenza o priority?
Aereo e autismo, la nostra esperienza – andata
Siamo partiti da Treviso e per prima cosa siamo andati al banco check-in per “registrare” il nostro arrivo. Il ragazzo è stato davvero molto molto gentile, ci ha chiesto di cosa avessimo bisogno ed ha messo in moto tutta la macchina che sta dietro all’assistenza speciale. Nel caso dell’aeroporto di Treviso, che è piccolino, la cosa che più ci interessava era non dover fare le file. Così l’addetto check-in ci ha creato una corsia preferenziale per i controlli di sicurezza e ci ha detto di andare la gate nella zona riservata, in modo da essere imbarcati per primi (l’avevamo chiesto noi).
- pronti per la partenza!
Con queste piccole ma per noi fondamentali attenzioni la prima esperienza in aereo per Marco è andata via liscia e senza stress. Naturalmente non potevamo prevedere come sarebbe andato il volo… lì non c’è preparazione che tenga, bisogna rischiare. Ed è andata bene! Tra un disegno, uno spuntino e tanto stupore il volo è durato un soffio.
Una volta arrivati a Londra Stansted l’addetto all’assistenza speciale ci ha aspettati sottobordo con un furgoncino per portarci al controllo passaporti. Anche qui avevamo una corsia preferenziale e, non facendo fila, Marco non ha avuto problemi.
Aereo e autismo, la nostra esperienza – ritorno
Il ritorno è stato un po’ più complicato perché a Londra non sono a mio avviso molto organizzati, o almeno per noi è stato così, un delirio! C’è una zona dedicata alle assistenze speciali, dove una ragazza (nel nostro caso) si occupa dell’organizzazione. Io le ho spiegato tutto, soprattutto quello di cui avevamo bisogno. Purtroppo però non c’è stata di grande aiuto. Ci ha fatto aspettare per più di un’ora e mezza finché dopo aver protestato per la seconda volta, arrabbiata, perché Marco non sopportava più di dover stare fermo, ha chiamato un addetto per accompagnarci. Alla sicurezza abbiamo saltato la fila, ma fatto il controllo esattamente come tutti gli altri. Addirittura, per la legge di Murphy, Marco era stato “selezionato” per sottoporsi al body scanner… lui era super contento ma pretendeva che andassi con lui! Ho spiegato all’addetta alla sicurezza dell’autismo di Marco, e subito si sono approcciati in maniera diversa. Lo hanno controllato normalmente facendogli un sacco di complimenti per farlo stare tranquillo. Finiti i controlli siamo stati parcheggiati in un’altra zona dedicata alle assistenze speciali e, quando è stato il momento, al gate d’imbarco. Qui avete 2 scelte: aspettare un po’ in disparte e quand’è finita la bolgia imbarcarvi con tutta calma oppure passare davanti a tutti coi gomiti alti visto che 2 secondi prima hanno osato scavalcarvi. Noi ovviamente abbiamo scelto la seconda opzione ed io ero l’ariete di sfondamento con il passeggino sfondacaviglie!
Al nostro arrivo a Treviso l’amara sorpresa: da Londra nessuno aveva segnalato la nostra presenza a bordo. Ma il personale di bordo e quello di terra si sono subito attivati per assicurarci l’assistenza. Tutti gentili e comprensivi, davvero!
E così il nostro primo viaggio in aereo è finito, ed è stata un’esperienza indimenticabile sia per Marco che per Alessio. Pensate che almeno una volta a settimana ci chiedono quando ci torneremo. Presto, o almeno lo spero.
Consigli autismo – friendly
Ricordiamoci che abbiamo dei diritti e che chiedere l’assistenza speciale ed averla è uno di questi. Può davvero semplificare il viaggio, perché partire col piede giusto può fare la differenza!
Scegliete un viaggio corto per la prima volta, che se va male lo strazio durerà poco!
Un valido aiuto potrebbe essere guardare il videomodelling realizzato da Progetto autismo FVG (lo trovate qui) che spiega passo passo tutto quello che bisogna fare quando si deve prendere l’aereo. È stato realizzato in collaborazione con il Trieste Airport dopo aver formato e sensibilizzato il personale che vi lavora sulle problematiche riguardanti le persone con disturbi dello spettro autistico. Per fortuna sempre più aeroporti si stanno formando ed adeguando, aderendo al programma nazionale che mira a rendere sempre più aeroporti autism friendly.
Soprattutto, voi conoscete vostro figlio meglio di chiunque altro, quindi valutate bene quando sarà il momento. Noi abbiamo aspettato che Marco avesse interesse per gli aerei ed i viaggi e che Alessio fosse un po’ autonomo. E’ assolutamente possibile far convivere serenamente un viaggio aereo e autismo. Spero che con queste informazioni pratiche sempre più famiglie scelgano l’aereo per i loro viaggi, anche se so che possa sembrare complicato. Ma datevi una possibilità e soprattutto fiducia!
Scegliete la vostra meta e prenotate che c’è tanto mondo da vedere!!
Dovete imbarcare il seggiolino auto? Leggete qui come fare per stare più sicuri!
Pingback:Londra, bambini e autismo - Una famiglia blu
Bellissimo post. Su un disturbo cui sono emotivamente molto legata, perché me ne occupo per ragioni di lavoro . Complimenti per la tua intraprendenza.
Grazie mille! Speriamo col nostro lavoro di poter aiutare più persone possibili, a volte manca solo quella piccola spinta, quel pizzico di coraggio…
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molto interessante
Grazie, ci sono tante informazioni che purtroppo ancora non si conoscono ed è un vero peccato!
Bravissimi! Leggendo il vostro post avete ulteriormente alimentato la nostra voglia di azzardare il nostro prossimo viaggio in aereo. Ci stiamo pensando da tanto e crediamo di potercela fare. Grazie!
Un’altra famiglia in blu
Grazie a voi, davvero! Se vi ho quasi convinti (o per lo meno vi ho tolto qualche paura) vuol dire che quello che stiamo facendo inizia ad avere senso! Aspettiamo di conoscere la vostra esperienza!