Eccoci finalmente arrivati alla tanto attesa Amsterdam, che detto tra noi sogno di visitare da molto! Intanto vi propongo il racconto dell’esperienza di Ilaria, per fare tesoro di tutte le testimonianze che mi è possibile raccogliere. Ecco qua i 2 giorni ad Amsterdam dell’on the road tra Belgio e Olanda
Amsterdam, come organizzarsi con la macchina
Il nono e decimo giorno abbiamo visitato Amsterdam. Siccome l’albergo era fuori città, per arrivare in centro e per muoverci con i mezzi abbiamo parcheggiato in un Park+Ride. Il più vicino a noi era alla Arena, ovvero lo stadio dell’Ajax. Parcheggiando nel multipiano, anche per parecchie ore al giorno, utilizzando il biglietto di abbonamento dei mezzi, il parcheggio costa solo 1€ per 24 ore! I mezzi pubblici ad Amsterdam sono molto cari, ma si risparmia facendo gli abbonamenti di 24/48/72 ore ecc. Noi abbiamo fatto l’abbonamento di 48 ore al costo di 17€. Mentre per i bambini sotto i 12 anni l’abbonamento costa solo 2,50€ al giorno. Con questo biglietto puoi utilizzare senza limiti metropolitana, tram e autobus.
Due giorni per visitare Amsterdam
Il lunedì ci siamo svegliati molto presto per andare subito in centro per visitare il museo Van Gogh, per il quale avevamo acquistato i biglietti on line con data e orario prefissati. I bambini sotto i 12 anni non pagano. Devo ammettere che secondo me è decisamente sopravvalutato e troppo caro per quello che offrono. Le opere più importanti di Van Gogh si trovano in altri prestigiosi musei in giro per il mondo e qui, dei più famosi, si possono ammirare solo i girasoli e alcuni dei numerosi autoritratti.
Anche se abbiamo acquistato il biglietto online, credendo che in questo modo regolassero in qualche modo l’afflusso, ci siamo trovati con muri di persone e a fare la fila per vedere i quadri… ma neanche per la Gioconda!
Non si possono fare foto, quindi per far passare il tempo a Filippo, abbiamo acquistato un libricino con una raccolta di immagini, così che Filippo potesse andare alla ricerca dei quadri che vedeva esposti.
Usciti dal museo, approfittando della (fin troppo calda) giornata di sole, ci siamo avviati verso il centro e alla scoperta dei rinomati canali e del mercato dei fiori. Abbiamo camminato tanto e visto parecchio, e devo dire alla fine che Amsterdam NON mi piace. Sarà che avendo iniziato il giro da altre punti dell’Olanda e avendo visto altre cittadine molto più piccole e molto più caratteristiche, i grandi canali affollati, il fiume indisciplinato di biciclette ed il muro di turisti hanno abbattuto disgraziatamente le aspettative che avevo.
Anche il mercato dei fiori mi ha deluso… ok che non era periodo di tulipani, ma mi aspettavo di trovare anche fiori oltre che soltanto semi e bulbi.
Comunque anche se abbiamo già durante la prima giornata abbiamo visto i luoghi più importanti indicati sulla guida, torniamo anche il giorno dopo per visitare gli altri musei, per fare il giro sul battello e per fare un po’ di shopping… chissà che magari non cambi opinione.
Ed eccoci al martedì, il decimo giorno del nostro viaggio, un giorno tremendamente piovoso…
Il giro in barca, seppur bello e interessante non mi ha fatto cambiare idea sulla città. Penso ancora che sia troppo grande, caotica, affollata, indisciplinata e che questi non siano i canali che mi ero immaginata.
L’attenzione di Filippo e stata colpita da questo barcone con braccio meccanico che raccoglieva rifiuti da un canale, soprattutto scheletri di biciclette. Sul fondo di questa chiatta ci saranno state decine di biciclette contorte e arrugginite, per la gioia del mio piccolo distruttore.
Abbiamo provato ad andare alla casa museo di Anna Frank ma c’erano realmente 2 ore di coda per entrare. Purtroppo, quando avevo provato ad acquistare i biglietti on line erano già terminati, quindi siamo andati dopo le 15.30, quando fanno entrare senza prevendita, ma la fila era infinita. Ho provato a giocare la carta ‘autismo’ per saltare la coda, parlando con gli addetti all’ingresso, ma non ci sono riuscita… e Filippo era già stanco e non avrebbe retto l’attesa… e neanche io… a malincuore ci siamo accontentati di guardarla dall’esterno, una facciata leggermente inclinata con tetto a punta, una casa come moltissime altre lungo i canali.
Stanchi e bagnati fradici abbiamo deciso di salutare Amsterdam e di tornare in hotel.
E qui si conclude il racconto di Ilaria su Amsterdam, un punto di vista decisamente diverso dal solito. La prossima settimana saremo in diversi paesini nei dintorni di Amsterdam per fare delle esperienze davvero insolite e fuori dal comune (leggi il post qui). Non perdetevi la nostra prossima tappa dell’on the road tra Belgio e Olanda, vi daremo delle vere chicche!
Se vi siete persi le tappe precedenti non disperatevi, qui potete trovare l’itinerario completo con tutti i link ai post.