Quest’estate abbiamo realizzato un piccolo sogno di Marco e Alessio portandoli a Legoland, ovvero il paese dei balocchi per chi come loro passa pomeriggi interi a costruire ed inventare di tutto coi sempreverdi mattoncini colorati. Ma Legoland e autismo vanno d’accordo? Dopo la nostra esperienza posso dire assolutamente di sì!
Qui non vi voglio spiegare come organizzare un weekend a Legoland, potete leggere il nostro articolo dove trovate tutte le informazioni utili. Voglio invece raccontarvi come sono andati i nostri due giorni, impegnativi ma davvero indimenticabili.
L’arrivo a Legoland
Appena fatto il check-in abbiamo parcheggiato la macchina nei pressi del castello dove poi avremmo dormito e ci siamo incamminati verso l’entrata secondaria di Legoland con una passeggiata di meno di 10 minuti attraverso il bosco.
Abbiamo subito fatto un’attrazione, precisamente il Laser dei Faraoni, dove Marco e Alessio sono entrati nel mood “parco divertimenti” ed hanno iniziato a saltare dalla gioia. Ci siamo resi conto però che non avevamo il braccialetto riservato alle persone disabili, per cui abbiamo attraversato il parco per ritirarlo all’entrata principale. Per noi il braccialetto è stato fondamentale, senza di esso non avremmo potuto goderci le attrazioni come invece siamo riusciti a fare. Alcune file le abbiamo fatte apposta, proprio per insegnare a Marco ad aspettare, altre erano improponibili per lui ed abbiamo usato il braccialetto (vi spiego dove farlo e come usarlo qui).
Legoland e autismo: la nostra giornata
Dato che Marco non ha problemi di epilessia e va al cinema senza avere troppi disagi, abbiamo potuto fare tutte le attrazioni ed assistere a tutti gli spettacoli. Nella mappa che vi danno all’entrata insieme al braccialetto è spiegato tutto, e lo fa anche l’addetto; se avete domande fategliele pure, vi saprà consigliare nel migliore dei modi.
L’unica cosa che abbiamo evitato è stata la realtà virtuale sul Lego Race, sarebbe stato troppo per Marco fare le montagne russe con gli occhialini.
Ci è piaciuto tantissimo il cinema in 4D, davvero divertente e con degli effetti sorprendenti… non posso dirvi di più per non rovinarvi la sorpresa ma se i vostri bimbi amano il cinema andateci! Un’altra attrazione di gran successo è stata quella delle barche che Marco e Alessio dovevano guidare. Erano super contenti di fare da soli e soprattutto di fare gli “incidenti”. Ma l’attrazione preferita è stata la fabbrica dei Lego, lì non hanno fiatato per tutto il tempo! E alla fine c’è il negozio dove potete trovare tutti i tipi di Lego esistenti sfusi, che potrete comprare al chilo!
Consiglio: fate prima tutte le attrazioni e non soffermatevi su Miniland, lo potrete ammirare prima di uscire quando le giostre chiudono, un’ora prima del parco.
Legoland e autismo: l’Holiday Village
Una volta usciti da Legoland ci aspettava il momento clou della giornata, cioè andare a vedere la nostra stanza all’interno del Castello del Drago. Quando Marco e Alessio hanno capito che avrebbero dormito lì sono rimasti senza fiato!!
La stanza ci ha lasciati davvero a bocca aperta: curatissima in ogni più piccolo dettaglio. Sul letto abbiamo trovato una caccia al tesoro: dovevamo trovare i numeri della combinazione di un lucchetto che chiudeva un armadio… ma cosa ci sarà mai stato dentro? Dovevamo assolutamente scoprire il tesoro! Una volta trovati i numeri giusti abbiamo aperto l’armadio e dentro c’erano dei Lego speciali fatti apposta per chi soggiorna all’Holiday Village di Legoland. Inoltre in ogni stanza c’è una scatola piena di Lego con cui i bambini possono tranquillamente giocare e lasciare a noi genitori un po’ di tempo per riposare.
Ormai era ora di cena e abbiamo deciso di andare al Buffet, l’unico ristorante in cui non c’è bisogno di prenotare. Abbiamo mangiato benissimo, c’è un po’ di tutto e per tutti i palati.
Consiglio spassionato: comprate i pasti online, risparmierete molto rispetto a pagare in loco!
Dopo cena non avrete che l’imbarazzo della scelta sul cosa fare: c’è il bowling, il minigolf, o più semplicemente potrete far giocare i bambini in uno dei numerosi parchi giochi disseminati in tutta la zona. Noi siamo andati al villaggio dei pirati per farli giocare nel galeone ed è stata una scelta azzeccatissima!
La colazione, se dormite nel castello, viene servita in quello centrale. Leggete comunque sul foglio della colazione dove vi verrà servita perché ci sono diversi ristoranti. C’è qualsiasi cosa voi desideriate, dal dolce al salato alla frutta. Ed in più c’è un cubetto Lego che gira per i tavoli per chi vuole farsi una foto. Insomma, tutto è studiato nel più piccolo dettaglio per lasciare a bocca aperta i bambini (a parte Alessio che ne era terrorizzato e si è nascosto sotto il tavolo).
Dopo la colazione abbiamo fatto le valigie e siamo tornati a Legoland per un’altra mezza giornata. Abbiamo potuto rifare le attrazioni che più ci erano piaciute il giorno prima e nei momenti di pioggia battente (avevate dubbi?) ci siamo rifugiati a vedere qualche spettacolo o nell’acquario.
Consigli:
Organizzatevi col pranzo al sacco, ci sono molti tavoli dove mangiare e all’interno del parco ci sono sì molti fast food ma sono decisamente cari.
Portatevi una cerata per la pioggia. Se non ne avete una sappiate che lì le vendono anche nei distributori automatici. Il tempo è spesso ballerino perciò non vergognatevi ad andare in giro come il pulcino pio!
Fate il Foto Pass. Per 35 euro avrete 6 foto nelle attrazioni (che sono sempre molto divertenti) e la possibilità di scaricare il file una volta arrivati a casa. Noi abbiamo fatto anche 3 magneti da appendere su frigo e ogni volta che ci passo davanti mi viene da sorridere pensando al nostro viaggio.
La nostra esperienza a Legoland è stata molto positiva, abbiamo trovato tantissima gentilezza e disponibilità nei nostri confronti. Credo che dedicare delle attenzioni particolari alle persone disabili e permettere così di passare dei giorni di puro divertimento a tutti sia una cosa doverosa e soprattutto rispettosa. Solo vivendo una vita il più normale possibile si possono fare diverse esperienze che aiutano a crescere e a far sentire parte della società una famiglia con un bambino autistico.
Post scritto in collaborazione con Legoland Deutschland e Merlin’s Magic Wand Charity