Olanda: mulini e giardini a L’Aia

Ilaria e la sua famiglia sono arrivati in Olanda da solo un giorno e già si sono abituati ai nuovi paesaggi e alle nuove abitudini. Dopo una mezza giornata a Rotterdam (leggi il post qui) oggi ci portano a L’Aia nella nuova tappa dell’ on the road tra Belgio e Olanda. Ecco il suo racconto.

L’Aia

 

Abbiamo dormito al Sebel Hotel, in centro. Un albergo molto carino situato in uno stabile d’epoca, senza ascensore e senza aria condizionata. Ma si stava abbastanza freschi. Con parcheggio disabili immediatamente fuori dall’ingresso.
Dopo aver lasciato i bagagli in camera, siamo subito andati alla enorme spiaggia di Scheveningen. Infinita, ventosa e con un lungomare pieno di centri commerciali e palazzoni. Non c’è nulla di paragonabile che aiuti alla descrizione. Dal mezzo di questa enorme passeggiata pedonale parte un lunghissimo pontile a due piani che si allunga per 200 sul mare che termina con una gigantesca ruota panoramica. Nel piano coperto c’è una lunga serie di negozietti e chioschetti con ogni tipo di cibo. Ovviamente abbiamo approfittato per cenare prima di fare una passeggiata sulle ampie dune di sabbia che formano la spiaggia.
Il giorno dopo, il settimo del nostro viaggio, abbiamo visitato la piccola Den Haag (L’Aia), il suo parlamento più antico d’Europa e il minuscolo ma delizioso museo Maurithsuis, con ingresso gratuito per i bambini sotto i 12 anni. Il quadro più famoso del museo è la Ragazza con l’orecchio di perla di Vermeer. Per coinvolgere Filippo, che aveva iniziato una piccola crisi di stanchezza, gli abbiamo chiesto di fare le foto ai quadri che gli piacevano di più. Questo piccolo trucco lo ha tenuto occupato e gli ha reso divertente la visita. [leggi anche: E se i bambini si annoiano?] Nel primo pomeriggio, in attesa che smettesse di piovere, abbiamo passeggiata tra i canali e gli edifici medioevali della incantevole Delft, osservando bancarelle di articoli di antiquariato e delle famose ceramiche con i disegni blu e ci siamo mangiati un gelato al suono della vera e propria musica emessa dalle campane.

I mulini di Kinderdijk

 

Ma il pezzo grosso della giornata è arrivato a pomeriggio inoltrato, facendo una lunghissima passeggiata a Kinderdijk, patrimonio dell’Unesco, ovvero un canale introno al quale sorgono 19 mulini risalenti al 1700. Sono ancora funzionanti, ed il sabato pomeriggio, quando siamo andati noi, le pale girano ancora, creando un paesaggio davvero unico. Solo due sono visitabili, a pagamento, gli altri sono privati, ed entrare in un mulino in funzione, con l’albero e le ruote che giravano rumorosamente, su e giù per le ripide scalette quasi a pioli, anche se con un Filippo un po’ pauroso di cadere, è stato divertentissimo!
A fine giornata eravamo stravolti ma davvero soddisfatti della giornata.

Rotta verso Amsterdam passando per Leida e Muiden

L’ottavo giorno ci siamo spostati avvicinandoci ad Amsterdam. Abbiamo alloggiato per 5 notti in un piccolo alberghetto in un paesino intorno alla città che si chiama Abcoude. Un hotel a conduzione familiare nel centro del paesino, in una costruzione tipica, senza aria condizionata (evidentemente fa sempre troppo freddo per usarla, ma noi siamo capitati in giornate molto umide è un po’ afose e le nottate sono state meno fresche di quanto pensassi è il condizionatore non mi sarebbe dispiaciuto).
Durante la giornata, partiti da L’Aia, ci siamo fermati a Leida e abbiamo visitato il giardino botanico più antico del mondo dopo quello di Padova. Purtroppo non era periodo di tulipani, quindi non abbiamo potuto ammirare gli infiniti campi colorati che si vedono a primavera, ma la visita a queste serre a tre piani e nei giardini e laghetti circostanti, per i quali abbiamo finalmente ottenuto uno sconto per ingresso disabile ed accompagnatore, sono state comunque interessati. Filippo è stato particolarmente attratto dalle piante carnivore e dal fatto che un addetto della serra gli abbia fatto vedere di come queste mangiassero dei vermi.
Dopo una breve passeggiata per Leida, siamo andati a visitare un altro gruppo di mulini intorno ai quali hanno costruito una cittadina super turistica: Zaanse Schans ovvero una serie di casette fatte allo stile dell’epoca, piena di negozietti di souvenir ecc. Essendo domenica ed essendo ad ingresso libero (si pagava solo per entrare nei mulini) c’era il mondo! Con tanta gente del posto, anche, intenti a fare dei picnic sul prato, tra canali e pecorelle.
Nel tardo pomeriggio, in cerca di un ristorante, abbiamo fatto una passeggiata in una cittadina vicina all’hotel, Muiden, dove c’è una fortezza del 1200 circondata da un fossato. Sembrava un castello delle favole. Ma essendo arrivati troppo tardi, era già chiusa e l’abbiamo vista solo da fuori. La maggior parte dei musei o luoghi pubblici chiudono alle 17, con tanta pazienza del turista. Dopo aver cenato, tornando verso la macchina, abbiamo assistito allo ‘spettacolo, di un ponte rotante. Nel pieno centro del paese, lungo il canale, quando un po’ di barche si sono raccolte ai due lati del ponte, è suonata forte una sirena e si sono abbassate le sbarre. Con un forte tonfo il ponte ha iniziato a girare, lasciano lo spazio ai due lati per il passaggio delle imbarcazioni. Una volta passate tutte, di nuovo la sirena e via ancora a giare. Il tutto osservato a bocca aperta da Filippo.

Anche questo racconto su L’Aia è finito, ma la prossima settimana toccheremo una delle tappe più attese di questo on the road tra Belgio e Olanda, ovvero Amsterdam! Come sarà sembrata ai nostri amici? Avranno avuto un’esperienza positiva o negativa? State con noi e lo scoprirete, alla prossima settimana!

Per leggere tutte le tappe clicca qui.

Informazioni su unafamigliablu

Donna, moglie e mamma piena di (non sempre) brillanti idee che propongo con entusiasmo a tutta la famiglia. Testarda, caparbia e inguaribile ottimista, credo davvero che ci sia sempre un lato positivo in tutto quello che ci succede e cerco sempre di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.
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